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I trasformisti della selezione

Quanto è corretto pubblicare corsi di formazione come se fossero Offerte di Lavoro? Ci vorrebbe più trasparenza quando si parla del futuro delle Persone.

Risale a circa un anno fa l’articolo pubblicato su SenzaFiltro a firma di Rossella Nocca in cui SIDA Group, società di consulenza attiva prevalentemente su territorio marchigiano, veniva citata a fianco di altre società di selezione per la particolarità degli annunci di lavoro pubblicati su vari portali.

Ma in Italia si sa, la politica e gli osservatori, totalmente addomesticati e anestetizzati, sono in prima linea se devono parlare del “futuro del lavoro”. Sul presente, nessuno prende una posizione. E così, a distanza di un anno con una costanza ammirevole, si reitera all’infinito la cattiva pratica di pubblicare corsi di formazione travestiti da offerte di lavoro.

O, se la leggiamo al contrario, offerte di lavoro alle quali si può accedere solo grazie alla partecipazione ad uno dei Master organizzati da SIDA Group (ma, bada bene, scontati del 40%!)

Di questo tipo di annunci, straripano i portali di annunci di lavoro. In data 7 luglio addirittura, sembrerebbe che TUTTI GLI HOTEL 4 stelle superior di Emilia e Toscana abbiano affidato la selezione per la ricerca dei propri futuri collaboratori a Sida Group:

Identiche selezioni appaiono su decine di altri siti:

Se Sida Group avesse davvero tutte queste selezioni aperte, sarebbe oggi la più grande società di recruiting italiana per numero di clienti e di offerte di lavoro superando i colossi di settore: Adecco, Manpower e GiGroup messe insieme.

Fermo restando che Sida non sembrerebbe essere in possesso di Autorizzazione Ministeriale necessaria e obbligatoria per tutte le Aziende che operano intermediazione e Selezione del Personale. O almeno, sul loro sito non è indicata come invece richiede la legge, ma sarei lieto di essere smentito. Se Sida risulta essere pluricertificata come ente di formazione, altrettanto non sembra legittimata come società di recruiting se non in qualità di “Ente accreditato per l’esercizio dei servizi al lavoro nella Regione Marche con DGR n. 226/SIM del 10/06/2014”.

La differenza con un’Autorizzazione Ministeriale, oltre che nelle procedure di conseguimento, riguarda anche lo spazio d’azione:

dal sito del Ministero (cliclavoro)

8. Qual è la differenza tra autorizzazione nazionale e autorizzazione regionale?
 L’autorizzazione nazionale viene rilasciata dall’ANPAL, ai sensi dell’art. 4 del D.lgs 276/03, alle Agenzie che intendono svolgere attività di somministrazione di lavoro, intermediazione, ricerca e selezione del personale e supporto alla ricollocazione professionale a livello nazionale. L’autorizzazione regionale viene rilasciata dalle Regione competente, nel cui territorio ha sede l’Agenzia, al soggetto giuridico che intenda svolgere attività di intermediazione, ricerca e selezione del personale e supporto alla ricollocazione professionale, nell’ambito ristretto al territorio regionale. Le Agenzie autorizzate a livello regionale non possono, quindi operare fuori dal territorio della Regione autorizzante.

Questa formula per la quale accedi a un tirocinio se hai frequentato un Master proprietario dice espressamente una cosa sola:

Stai chiedendo soldi a un candidato e questo è illegale.

Rigirando la frittata, si potrebbe però interpretare in maniera diversa — notare la raffinatezza dell’operazione —” trattasi di un Master al termine del quale è previsto uno stage o tirocinio in azienda”. Certo, peccato che il tutto viene presentato in più contenitori che sono poi i portali di offerte di lavoro, dove le persone non cercano Master o percorsi formativi, ma cercano un lavoro.

Per fortuna qualcuno ha iniziato ad aprire gli occhi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata questa inserzione, comparsa in Linkedin sulla Corporate Page del Gruppo Fini che sembra apparentemente pubblicata dall’azienda ma che invece viene “risucchiata dal web” attraverso un servizio (che si chiama Limited Listing) che di fatto consiste nell’agglomerare sotto la Company Page Aziendale tutte le offerte di quell’azienda presenti sul web.

Un servizio molto utile ed interessante se non fosse che, essendo per l’appunto “artificiale”, quell’intelligenza, nata per fare del bene non può sapere che l’inserzione non è pubblicata dal Gruppo Fini ma dal Gruppo Sida; tuttavia la riconosce come offerta di lavoro (perchè ne ha tutte le caratteristiche: è ospitata in pagine di offerte di lavoro su siti certificati di recruiting, contiene parole chiave inequivocabili e dunque perchè mai non dovrebbe “succhiarla”?) e la pubblica sulla pagina aziendale.

Peccato che l’azienda non ne sappia nulla.

O meglio, l’azienda qualcosa sa. Perchè di fatto ha ricevuto una visita o anche solo una telefonata, in cui viene proposta l’adozione di un tirocinante al termine di un master, in forma totalmente gratuita. Dunque, per quale motivo mai un’azienda dovrebbe dire di no? Anzi, viene fatto addirittura sottoscrivere una convenzione, per l’appunto di tirocinio.

Ecco la gabola, geniale, fantastica, quasi legale.

Valentina Lanza, Responsabile Marketing e Comunicazione del Gruppo Fini, quando ha visto il mio post su Linkedin è voluta andare a fondo, poichè quel tirocinio era stato già attivato un mese prima, inserendo una candidata proveniente da un Master del Sole 24 Ore, ma soprattutto quell’inserzione proprio non risultava essere stata attivata dall’azienda.

Pertanto, se anche volessimo disinteressarci completamente di questa modalità UNICA (ma perchè altri Master non si promuovono nello stesso modo? ci sarebbe da chiedersi) utilizzata da SIDA Group, resta di fatto che un’operazione del genere risulta danneggiare :

  • l’immagine dell’azienda che sembra essere connivente di un corso di formazione, unica conditio — a pagamento — per accedere a una determinata selezione. A questo aggiungiamo che TUTTE le inserzioni di SIDA GROUP sono discriminatorie per età: “preferibilmente dai 23 ai 32 anni di età” quando oggi la legge ha esteso i tirocini fino agli over 40.
  • La comunicazione dell’azienda. Immaginate se FINI stesse oggi facendo un’attività di employer branding, welfare aziendale o di trasparenza dei propri processi e si scoprisse un’attività del genere? Cosa succederebbe per esempio sui social?
  • le relazioni fra azienda ed altri fornitori
  • la fiducia fra l’azienda e la candidata appena inserita che vede comparire sui portali la ricerca per il profilo che lei stessa sta attualmente ricoprendo.

Attendiamo di conoscere gli esiti non solo di questo episodio, ma anche come intenderanno muoversi Trigano, Banca Sella, Benetton, addirittura Praxi, storica società di selezione che con questa operazione sembra affidarsi ad un competitor diretto per la ricerca di un profilo per il quale dovrebbero essere leader di settore. (La caduta di immagine in questo caso, è clamorosa!)

Nel frattempo, in 24 ore su InfoJobs le 109 inserzioni di SIDA Group sono state tutte ritoccate. Ma noi, conserviamo gli screenshot originali.

Non si sa mai.

Aggiornamento maggio 2018

Impossibilitati a sostenere il contrario da quanto espresso in questo articolo, i collaboratori di SIDA GROUP mi diffamano “indirettamente” su Linkedin. Peccato che mentre le mie affermazioni sono ben documentate, le diffamazioni a mio carico sono totalmente soggettive e pertanto, uno dei collaboratori di SIDA viene gentilmente invitato dal mio avvocato a scusarsi pubblicamente sui social.

Aggiornamento luglio 2018

Nonostante le lettere di diffida ad utilizzare i propri marchi da parte di Fini, Banca Sella e altre aziende nominate da SIDA Group nei loro annunci, l’attività di pubblicazione di vendita di master travestite da offerte di lavoro prosegue inesorabile prevalentemente su Talentmanager.it e su Monster.it.

Evidentemente non c’è alcun organo istituzionale interessato a calmierare il mercato degli annunci di lavoro “gonfiati” a danno dei candidati e delle famiglie che credono in questo modo di potersi assicurare chissà quale tipo di futuro.

Pubblicato su Medium

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