[…] «Il lavoro nero è una piaga di questa zona. E per molti la reputazione morale della società non è stata intaccata. C’è chi arriva ad affermare che è stata misericordiosa a dare lavoro da questi quattro pezzenti, che meritano di essere cacciati. Ho registrato una difesa a oltranza, anche perché l’azienda è uno dei fiori all’occhiello dell’economia veneta, con un fatturato altissimo e un capannone che è lungo almeno un chilometro». […]
Mentre la stampa locale mantiene un indecoroso silenzio e anche qui su Linkedin ho dovuto personalmente scontrarmi con chi molto violentemente ha preso le difesa della tipografia più importante d’Italia, Senza Filtro torna ad occuparsi del caso di Grafica Veneta che ha patteggiato alle accuse rivolte da parte di dipendenti stranieri picchiati e maltrattati per aver minacciato di ricorrere ai sindacati per denunciare la situazione di sfruttamento con cui erano costretti a convivere.
Fra gli undici indagati della cooperativa BM che “offriva i suoi servizi” alla tipografia ci sono i due titolari dell’azienda, mentre alcuni autori hanno chiesto alle case editrici di non stampare i loro libri con Grafica Veneta.
andrea ballone ha intervistato il giallista Massimo Carlotto, padovano, fra gli attivisti che stanno smuovendo l’opinione pubblica affinchè i lavoratori della cooperativa prestati alla tipografia e attualmente senza lavoro, vengano regolarizzati da Grafica Veneta.
Un articolo che mette in luce un sistema diffuso fra molti degli imprenditori di una delle zone più operose del nostro Paese, ma protetto e accettato dagli stessi abitanti.