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E’ in arrivo in Italia Proto-Linkedin

E’ una SPA, basterà acquistare anche solo un’azione per essere in collegamento con una banca dati di professionisti come te: RIMBAMBITI.

Lui si chiama Alessandro Proto.

Basterebbe fare una ricerca su Google per capire di chi stiamo parlando, ma io sono molto più fortunato perchè non solo ricordo a memoria le peripezie del super manager alla conquista del Campidoglio, ispiratore — dice lui — del Grey sfumato di grigio che si spacciava per procuratore di George Clooney nell’acquisto della villa sul Lago e di altri VIP, che aveva dichiarato al Sole24Ore di farsi pagare 100 euro dai candidati per la sua attività di headhunter (“per testarne la motivazione”), che aveva lanciato addirittura un’offerta per l’acquisto di una squadra di calcio (credo fosse il Torino), ma avevo intrapreso con Lui nel 2011, nel 2012 e nel 2013 una fervida attività epistolare degna di John Keats a Fanny Brawne (ho fatto studi umanistici prevedendo che un giorno ne avrei avuto bisogno per le citazioni sui social…) che purtroppo rivelarono, mio malgrado, una scarsa attitudine dell’Imprenditore al “confronto costruttivo”.

Ma non è detto che le grandi menti siano anche dei grandi comunicatori.

Tuttavia, non è certo intento di questo articolo sfoggiare questa prestigiosa amicizia, quanto invece documentare l’ultimo grande colpo del mio amico Alessandro che poche ore fa ha pubblicato questo post su Linkedin:

Secondo me, Alessandro Proto è un Puro Genio (del Male)!

Tralasciando l’argomento nello specifico di cui si occuperà direttamente i legali di Linkedin (mi sono giunte voci da fonti interne che tali avvocati si sono offerti di occuparsi del caso GRATUITAMENTE in quanto incapaci a quantificare una parcella per 8 minuti di lavoro…) vorrei porre l’attenzione su quei numeretti ai piedi del post:

104 condivisioni, 46 commenti. (a circa 8 ore dalla pubblicazione)!

Direte voi: “saranno tutti commenti di Persone che avranno fatto notare a Proto che tale attività è illegale, o quantomeno fraudolenta, o men che meno contestabile”….

Ma siccome questi commenti sono visibili a CHIUNQUE vada sul profilo di Proto, clicchi sul menu a tendina (l’ho fatto anche io che non sono in collegamento con lui…) e alla voce “Vedi Attività recente” selezioni il post in oggetto, perchè restare nel dubbio e non approfondire personalmente?

Seguitemi, scopriremo cose straordinarie.

Il primo commento arriva da Donatella e la buttiamo subito sul solito grande dilemma della comunicazione. C’è sempre qualcuno che deve insegnare ad altri come si comunica! Per fortuna Alessandro con grande savoir-faire se la sbriglia in quattro e quattr’otto e la MasticaCrusca di turno viene rispedita al mittente.

Lo schema è preciso: sui social chiunque esprima un commento che riguarda il modo di comunicare dell’autore del post, attira immediatamente l’Oscar Wilde di turno: “basta che se ne parli!”

E’ solo dal terzo commento in avanti che finalmente arrivano le richieste. Giorgio, da vecchia volpe della consulenza e assistenza finanziaria ha già intuito l’affare!

I colleghi non sono da meno. E’ evidente che c’è qualcosa di grosso sotto se anche Davide, ramo Controllo di Gestione, si sbilancia:

Michele, procacciatore di affari (e grafico!) è entusiasta. Qui c’è da procacciare billions!

L’affare inizia ad essere MASSIVO. I flussi vanno gestiti!

Gli economisti sono un’assicurazione! L’affare, c’è!

Il nostro ProtoGenio inizia ad avere qualche problema di “delivery”. Se questi iniziano a fare domande, potrebbe anche essere necessario rispondere. E allora… un pò di privacy!

Più il post va avanti e più inizia a prendere forma. Arrivano puntuali i complimenti per la PREZIOSA iniziativa:

Sebbene, dopo i primi entusiasmi…

Le successive riflessioni…

Inizia a sorgere qualche dubbio…

MA VAAAAAA?????? Ma come non averci pensato prima?

Ma come sempre, in Italia, anzichè affrontare la questione in maniera costruttiva e trovare una soluzione certo complessa ma risolutiva, ecco affacciarsi al post i soliti detrattori, pessimisti, nemici del cambiamento.

Ma poi tutto torna come prima e ricominciano le richieste di contatto e di informazioni. Il progetto è fantastico, è evidente dal numero di scopritori di talenti e di opportunità che si inseriscono nella conversazione.

E fin qui abbiamo scherzato…

Il punto vero è che Linkedin, social professionale per eccellenza, non può diventare il territorio di caccia per chi vuole approfittarsi delle debolezze di chi ha problemi talmente grossi da aver abbassato completamente le difese.

Non è difficile smascherarli

Siete sulla piattaforma di referenze più potente del mondo, state scrivendo in un post posizionato ALL’INTERNO di un profilo professionale; ma perchè non approfondiamo la storia della persona con cui stiamo interagendo?

E’ evidente che chi scrive post di questo genere sta facendo del personal branding con il solo intento di creare attenzione con argomenti estremamente emozionali che hanno il solo scopo di disegnare un ecosistema fiduciario nel quale stendere la rete in cui far cadere le sue prede.

Prima di affidare i propri dati di contatto, rendersi disponibili a comprare qualcosa di cui non avete ancora visto nemmeno un contratto a supporto (stiamo parlando di azioni!!!), vogliamo fare una ricerca sull’azienda o sulla persona che ci sta facendo una proposta di esborso di denaro? O forse il fatto che la comunicazione avvenga attraverso Linkedin fa scattare automaticamente una referenza? Eppure ormai lo sappiamo, su Linkedin c’è un pò di tutto!

Cosa c’è di diverso fra il post di Proto e questo, secondo voi?

Pertanto, prima di cadere in tranelli, di perdere soldi e tempo, di dare visibilità a personaggi quantomeno controversi, verifichiamo la reputazione di chi scrive, perchè nel commentare post di questo genere, la reputazione che andiamo a compromettere, è la nostra.

E poi parliamoci chiaro, ma quando siete entrati nella discussione e siete stati accolti con questa foto profilo, il messaggio non era già chiaro?

Ultima ora: Mentre la discussione sta lievitando più di una pizza margherita di Sorbillo ai Tribunali, qualcuno inizia a farsi delle domande. Siamo lieti che Alessandro non abbia perso la verve di sempre e la capacità comunicativa tipica di un Imprenditore illuminato e risponda a tono a tutti coloro che, invidiosi, vogliono mettere i bastoni fra le ruote al suo lungimirante progetto.

Bastano questi due post per evitare anche al più pigro dei ProtoFans, doversi chiedere se Google si scrive con le “u” o con due “oo”.

Ecco, un pò di rispetto. Eccheccazzo!

29 agosto 2017 — AGGIORNAMENTO

Naturalmente, il Proto Pensiero all’età di questo articolo era solo all’inizio. Nel frattempo Linkedin ha fatto le sue ricerche scoprendo che non esisteva alcuna Linkedin Italia Spa, Proto ha continuato a proporre il suo modello manageriale che fortunatamente riscuote un successo modesto nonostante il nostro continui a citare fonti autorevoli che lo ritraggono al fianco di Trump e di altri personaggi dal rutto facile ma “arrivati, spesso grazie ai suoi suggerimenti” (quindi se Trump sgancerà una bomba atomica da qualche parte, sapremo di dover ringraziare Proto).

Nel mese di agosto, dopo aver letto l’ennesima boutade, decido di prendere in mano la situazione, poichè il Proto-recruiter inizia a calpestare un territorio che mi riguarda molto da vicino e che ritengo non debba essere sottovalutato poichè ancora una volta tocca le corde della disperazione delle Persone e le mette in pericolo.

Quindi, pubblico:

risultato del post:

Naturalmente, confidando di avere un network “ben selezionato”, si instaura una conversazione abbastanza monotematica (tutt’ora on line) dove fortunatamente i commenti tendono al ragionamento e si crea una sorta di micro community in cui, confrontandoci gli uni con gli altri conveniamo che, se sganciamo il nostro contatto con Proto e con tutti coloro che commentano i suoi post e se evitiamo anche noi stessi — sebbene a volte gli schiaffi te li leva dalle mani — di commentare e di dargli visibilità, Linkedin potrebbe diventare un mondo migliore (sebbene resistano i quiz, le signorine prosperose, le frasi motivazionali e qualche aspirante comico di Zelig che ha sbagliato autobus).

Tuttavia, devo dare l’onore delle armi al Proto-Fede che dopo qualche ora, risponde dal suo personale TG4:

Ecco. Riflettete (vi).

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