Un’altra brillante idea di Confindustria Alto Adriatico (per intenderci, gli organizzatori del riuscitissimo convegno “Il mondo che sarà” con 18 relatori uomini senza una donna nemmeno a fare da comparsa, sponsorizzato da aziende che evidentemente credono molto nell’inclusione e nel futuro del lavoro: BAT, FINCANTIERI recentemente al centro di inchieste giudiziarie per sfruttamento di manodopera a Marghera, Bcc Pordenonese e Monsile e altri).
Il progettone riguarda la soluzione alla mancanza di manodopera nel NordEst produttivo.
L’associazione di categoria degli imprenditori, non potendo suggerire agli associati di retribuire correttamente i dipendenti, di attivare contratti a tempo indeterminato, di migliorare la cultura del lavoro “parònale” del territorio formando prima di tutto gli imprenditori di aziende evidentemente non attrattive, ha pensato bene di cercare i futuri collaboratori in Ghana!
Nell’incapacità di reperire le figure “altamente professionali” (per esempio) al Sud con progetti di recruiting strutturati o dove comunque la manodopera è già formata, dove ci sono crisi aziendali che hanno lasciato a casa migliaia di operai specializzati (che però vanno anche pagati), i Signori di Confindustria pensano di far partire corsi di formazione, anzi, una “Academy” (che prevedono fra l’altro anche la lingua), ad inizio gennaio 2024.
Terremo monitorati i risultati.
E’ importante sottolineare che l’idea si avvale della benedizione dei Salesiani (che ha già il sapore dell’estrema unzione) e delle competenze dell’agenzia per il lavoro UMANA SPA, di proprietà del Sindaco di Venezia.
L’intervista senza domande del Messaggero Veneto è esilarante.
Fa ridere molto meno il substrato culturale che rivela un progetto del genere: manovalanza a basso costo, scarsa sindacalizzazione e quindi diritti, contrattualizzazioni usa e getta.
Il “Mondo che Sarà” vogliamo davvero che sia così?
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